Miniatura su avorio, sec. XIX

la miniatura su sottile lastra di osso, mm 40x30,
era spezzata probabilmente perché
incastonata troppo serratamente
in una cornice di ottone.

Si nota la superficie fortemente abrasa
dall'uso, e la prima iniziale fase
di controfondatura su carta giapponese
di media grammatura e colla metilcellulosica
La miniatura è stata ricomposta
sul fondo di carta giapponese
La miniatura è stata integrata
nelle zone abrase con punta
di pennello 000 e acquerello,
con l'aiuto di lenti a forte
ingrandimento

Dipinto di scuola napoletana, sec. XVII


Il dipinto è stato riquadrato 
secondo dimensioni più piccole 
e presenta lacerazioni e numerose abrasioni,
 coperte da uno strato spesso di vernice, 
ormai fortemente alterata

La pulitura è avvenuta dapprima
 con chelanti gelificati, poi con miscele
 di solventi neutri adeguati ai risultati 
del test di Cremonesi-Wolbers: Etanolo-Mek 50/50

L'utilizzo di un tavolo aspirato 
a bassa pressione e di un telaio per tendere
 la tela con una serie di elastici durante 
la fase di consolidamento, ha permesso
 di utilizzare una concentrazione minima
 di colla di storione, sul verso,
 ed effettuare l'incollaggio di fasce
 perimetrali e toppe di rinforzo dietro agli strappi.

La fase finale del ritocco, nel quale 
si sono utilizzati colori a vernice seguendo
 il metodo del puntinato, ha rispettato 
il minimo intervento su abrasioni 
e lacune stuccate con impasto 
di gesso di Bologna e colla di coniglio.